…così (non) mi distraggo un po’…

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L’articolo che vi consiglio di leggere – Caro (nuovo) legislatore (ambientale), ti scrivo … della Proff.ssa Alberta Leonarda Vergine – è stato pubblicato appena pubblicato sul n. 7 del 2008 della rivista Ambiente & Sviluppo dell’IPSOA e un suo estratto, in anteprima, sulla pagine di Giuristi Ambientali.

Si tratta di un articolo che non fa sconti al legislatore ambientale, a prescindere dall’appartenenza politica; sottolinea che la mancanza di un progetto condiviso crea gli sconquassi e l’incertezza che sono sotto gli occhi di tutti e da qualche saggio “consiglio” al legislatore che verrà…incertezza di cui si è parlato anche nelle pagine di Natura Giuridica.

Di seguito vi riporto qualche “chicca”…

“Presentando un lavoro collettaneo su alcune iniziative legislative del governo precedente a quello che ha appena esaurito il proprio mandato, uno dei più sapidi (e qualificati) penalisti italiani, ha sottolineato come quella produzione legislativa (ma, a nostro avviso, il discorso è riferibile, sia pur con doverose precisazioni e limitazioni, anche alle produzioni di governi espressione d’ogni maggioranza) si presentasse come “una interessante operazione di marketing”, ove “la legge [veniva] trattata come bene di consumo”.
E, come, in questo contesto, il “prodotto normativo [fosse] esposto in rutilanti confezioni, anche se talvolta l’etichetta non corrisponde[va] al contenuto […] e [fosse] immesso sul mercato per soddisfare molteplici e diversificati bisogni (veri o supposti) ed ansie dei consumatori-destinatari, e [fosse] oggetto di ampia pubblicità sui mass media che ne esalta[vano] efficacia e proprietà innovative, per altro quasi sempre inesistenti”.
[…]
Per quel che concerne la nostra materia, il Governo precedente a quello che ha appena anticipatamente concluso l’attività, è riuscito a fare approvare, in prossimità del traguardo di fine legislatura, il c.d. Codice Ambientale
[…]
Il successivo Governo, espressione dell’altro schieramento, appena insediato ha posto mano a interventi importanti volti, da un lato a bloccare, per quanto possibile, il “prodotto normativo” non gradito e non condiviso, e dall’altro a inserire “riforme” asseritamente organiche e risolutive e, solo poco prima della sua anticipata cessazione dalle funzioni, dopo clamorosi errori di percorsovi, è riuscito a fare approvare un ulteriore, corposo intervento modificativo di alcune parti del Codice Ambientale, che gli operatori di settore hanno chiamato il “secondo Correttivo”.
Il Governo che si è appena insediato e, quindi, il legislatore ambientale che verrà, si troverà, perciò, a doversi confrontare con un testo normativo decisamente ampio, nel quale sono facilmente riconoscibili scelte gestionali, politiche, organizzative e sanzionatorie espressione di visioni quanto meno diverse, per non dire opposte, le cui logica interna e intima consequenzialità sono già gravemente compromesse
[…]
Noi, da penalisti, auspichiamo che il “nuovo” legislatore ambientale si dimostri “meno frivolo nel maneggiare le categorie, la terminologia e anche i principi penalistici” di quanto non lo siano stati i suoi predecessori, qualunque sia stato l’orientamento d’appartenenza, e meno incline a inserire “con leggerezza il prodotto legislativo nei delicati meccanismi del sistema penale”.
Al contempo, ci auguriamo anche che non vi sia leggerezza neppure nel rifiutare indiscriminatamente tutte le impostazioni precedenti alle quali il cittadino, ormai da due anni, si è dovuto uniformare.
[…]
Proprio anche per questo, chiederemmo al ‘legislatore che verrà di seguire i consigli di indiscussa dottrina penalistica che, ormai tanti anni or sono, sulla base del correttissimo rilievo per il quale “il bene scarso nella economia della giustizia penale è rappresentato dalle sanzioni, (dalle risorse umane e materiali per implementarle e dotarle di impatto ed effettività) e non già dai precetti ( di per sé moltiplicabili ad libitum)”, affermava come, per addivenire a “una riforma realistica, occorra muovere dalle prime (le sanzioni) e non dai secondi (i precetti)”.
In altri termini, suggeriamo al legislatore di tenere doverosamente presente che “il baricentro di ogni moderna riforma della parte generale sta nel sistema delle sanzioni”.
[…]
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero 7/2008 della rivista Ambiente & Sviluppo, Ipsoa, Milano.
Per leggere l’estratto dell’articolo Caro (nuovo) legislatore (ambientale), ti scrivo … della Proff.ssa Alberta Leonarda Vergine, vai sul sito di Giuristi Ambientali.